Spiagge come tele bianche: la beach art come arte effimera ma dall’impatto potente e duraturo.
Sabbia e rastrello sono i due elementi indispensabili per realizzare un’opera di beach art. L’ingrediente segreto? La creatività e la voglia di rappresentare qualcosa di impattante ma effimero, la cui distruzione è prevista e anticipata dal suo stesso autore.
Con la beach art le spiagge diventano tele a cielo aperto dove motivi geometrici, mandala o altre figure vengono realizzate “incidendo” la sabbia nei momenti di bassa marea: la realizzazione delle opere richiede da una a quattro ore circa e, l’avvicinarsi dell’alta marea, accresce la fretta nell’artista che deve finire l’opera e riprenderla dall’alto con l’aiuto di un drone, prima che l’acqua cancelli tutto e restituisca una nuova tela bianca sulla quale “disegnare”.
A lasciare a bocca aperta è la bellezza e la maestosità delle opere che, appunto, per essere impresse in foto o video devono essere riprese dall’alto: per questo, molto spesso, le spiagge scelte come tela sono lunghe distese di sabbia in Francia, Portogallo, Olanda o Stati Uniti.
La beach art si sta affermando sempre più come strumento attraverso il quale gli artisti esprimono la propria creatività. Tra le spiagge in giro per il mondo troviamo artisti che hanno fatto della propria passione una professione, per citarne alcuni troviamo Pierre- Louise Cullier che vede nell’effimeratezza della sua arte «un’opportunità per poter disegnare ogni giorno sulla spiaggia».
Pierre- Louise Cullier, alias Arteffetmer, aveva solo 14 anni quando scoprì le creazioni del beach artist di Royan, JBen uno dei più rappresentativi esponenti della beach art che esprime la sua creatività principalmente sui litorali della Charente-Maritime, ma che nel corso della sua carriera ha realizzato più di 200 opere tra le spiagge anche del Portogallo, Olanda, Marocco, Inghilterra e Stati Uniti.
La passione di Jben, a sua volta, nasce dalla scoperta dei capolavori di Andrés Amador , un artista americano celebre per i suoi disegni di grandi dimensioni realizzati sulla sabbia delle spiagge: l’artista che, alla sabbia, combina gli elementi naturali presenti nelle coste, come scogli o rilievi di terreno, per creare opere d’arte di cui resta traccia solo nel ricordo di uno scatto fotografico.
La beach art è una delle nuove frontiere dell’arte contemporanea: un’arte dagli ingredienti semplici, un rastrello o poco più, ma che porta con sé significati profondi e bellezza incontaminata e sostenibile.
Giulia Sartori